• Meghan Markle, stanza Archie prese fuoco durante viaggio Africa

    (ANSA) – NEW YORK, 24 AGO – Durante un viaggio ufficiale in
    sud Africa nel 2019 la stanza di Archie prese fuoco. A rivelarlo
    è la stessa Meghan Markle durante il primo episodio del suo
    podcast ‘Archetypes’, trasmesso su Spotify, in conversazione con
    l’amica Serena Williams.
        Parlando delle difficoltà di conciliare una carriera sotto
    l’occhio dei riflettori e la maternità, la duchessa di Sussex ha
    raccontato che Archie, all’epoca di soli quattro mesi e mezzo
    per un pelo scampò all’incendio. Il piccolo avrebbe dovuto
    dormire nella stanza, ma la tata decise di portarlo giù con sé
    per fare merenda. Mentre era al piano inferiore prese fuoco il
    termosifone della nursery, ma non ci fu un allarme perché non
    c’era un rilevatore di fumo. Per caso qualcuno se ne accorse
    dopo aver sentito uno strano odore e spense l’incendio con un
    estintore.
        Quando lei e il marito Harry furono informati nonostante lo
    spavento e il desiderio di tornare dal piccolo furono costretti
    a portare avanti gli impegni ufficiali. “Tornammo (dopo aver
    tenuto un discorso, ndr) – ricorda Meghan – e da madre
    ovviamente dici, ‘Cosa? Dio mio’, siamo in lacrime e scossi e
    cosa ci tocca fare? Portare avanti un altro impegno ufficiale?
    Questo proprio non ha senso”.
        Solidale con la Markle la Williams, anche lei costretta a
    portare avanti i suoi obblighi professionali dopo un episodio
    che coinvolse la figlia Olympia. La piccola si ruppe il polso e
    dopo aver passato una notte insonne la campionessa di tennis si
    presentò lo stesso sul campo degli Open in Francia nel 2018.
        “Riuscii a vincere – racconta la Williams – ma ero emotivamente
    esausta”. “Era sotto la mia sorveglianza (la figlia, ndr) –
    continua – ed ero sconvolta, non riuscivo a pensare, mi sono
    sentita così in colpa. Cadde (dal seggiolone, ndr), andammo in
    ospedale, fu ingessata e tornammo a casa alle quattro del
    mattino. Quel giorno era previsto che giocassi presto. Ricordo
    che l’ho abbracciata tutta la notte cullandola per farla dormire
    e con gli occhi sempre su di lei”.
        “Quando hai giocato il giorno dopo – commenta Meghan – nessuno
    sapeva che avevi passato una notte insonne. Ci si dimentica del
    lato umano”. (ANSA).
       


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