Sono nulle le multe elevate con strumenti nascosti o non verificati a dovere. “Gli organi di polizia stradale che utilizzano i dispositivi e i sistemi di controllo della velocità – c’è scritto nella circolare del 7 agosto firmata da Roberto Sgalla, direttore della Stradale – devono assicurarsi che la postazione sia efficacemente segnalata e resa visibile, nonché collocata a un’adeguata distanza, sia dal segnale che indica l’attività di accertamento, sia dal segnale riportante il limite massimo di velocità”. Inoltre è obbligatorio – come stabilito da una sentenza della Corte Costituzionale nell’ormai lontano 18 giugno 2015 – che gli strumenti siano tarati e costantemente verificati, per “valutare le capacità del singolo dispositivo o sistema di formire indicazioni attendibili”. Proprio questo ha permesso a migliaia di automobilisti di vincere cause in tutta Italia con ricorso al giudice di pace. Insomma no alle “imboscate” dei comuni per fare cassa, sì ai deterrenti ben segnalati in ottica prevenzione. Rallentare è l’obiettivo, non arricchire i bilanci.
